Carissimi amici dell’Unitalsi e della Chiocciola,
un saluto pieno di affetto e di carità. Si la carità dice la capacità di abbracciare le persone con il cuore e con la vita.
Quando si vive la carità, quando la carità non è collezionare una serie di opere buone, ma è contagiare di amore il fratello che ha bisogno, allora si diventa uomini e donne delle beatitudini e la strada verso la santità già la si percorre.
In questi giorni, è venuta a trovarmi la responsabile della terapia intensiva dell’ospedale San Carlo, la quale mi ha raccontato con molta commozione quello che sta succedendo in reparto: molti malati, tanto isolamento, tanto smarrimento, tanta incapacità di dare risposte, tanti sguardi tristi, però c’è sempre una speranza che ti viene data dalla fede. Diceva questa infermiera: “lo sguardo di Dio ci veglia, ci protegge, e ci da conforto, anzi sto sto capendo che la mia professione è una vocazione.”
La presenza del Signore non manca, Egli si fa vicino con persone che sono i suoi angeli.
Pensando anche a Voi, al Vostro servizio con i malati e le persone fragili, vorrei condividere questi pensieri.
• Noi siamo sempre abituati a fare, i “ milanesi “ sono definiti come persone attive, che hanno iniziative, ma in tempi come questi è bene trasformare l’attivismo in una verifica, guidata da questa domanda: il mio servizio è vissuto come una vocazione?
• Noi siamo abituati a prenderci a cuore le situazioni umane e di salute dei fratelli e delle sorelle. Chiediamoci: ci sentiamo come il buon samaritano che si assume fino in fondo la fragilità dell’uomo sofferente stramortito per terra? Riusciamo a dare il cuore in quello che si fa?
• Noi siamo abituati ad essere accanto ai malati come amici che si donano. In queste settimane dove c’è la sospensione di questo prezioso servizio, riusciamo con la nostra preghiera sentirci vicini a questi amici come angeli custodi?
Questi giorni, sono per tutti occasione per riflettere, per pregare per far si che dopo questo “strano” tempo, la ripresa sarà più motivata e gioiosa. Lasciamo che il Signore parli e trasformi i nostri cuori.
Grazie per la Vostra presenza, per quello che fate: camminiamo insieme con gioia e la carità sia quel valore che unisce i fratelli e le sorelle, rendendoci comunità vera, luogo dove abita il Signore.
Vi accompagno con la mia preghiera!
Un abbraccio! Don Piercarlo