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Il mercatino Caritas
"Dai & Dai"

Aperto tutti i giorni
escluso il lunedì
dalle 15.30 alle 17.30
NUOVA SEDE
presso i locali della Chiesa Parrocchiale Spirito Santo a Gaggiano

Accesso da via della Marianna - discesa con scale e scivolo
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Intenzioni e celebrazioni particolari

Omelia del Venerdì Santo

10 aprile 2020

“Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato? Ed emise un forte grido spirò!”

La vita del Figlio di Dio, si conclude con un forte grido. È il momento del concedo, della consegna. Il passaggio da questa vita, alla vita con Dio. E’ il destino di ogni uomo. La morte è un passaggio, una consegna. Il figlio di Dio è li appeso ad una Croce. Su quel corpo martoriato i segni della ferocia e della violenza dell’uomo.

Vedete il mistero della Croce è grande per l’uomo; ci si avvicina a questo mistero solo con la preghiera e con le lacrime. Nel mistero della Croce troviamo la storia dell’uomo e la storia di Dio, sintetizzate dai padri della chiesa nella comparazione tra l’albero della conoscenza del bene e del male, nel paradiso terrestre, ed ora l’albero della croce: l’albero antico aveva fatto tanto male, ora il frutto di questo albero ci porta alla salvezza.
Signore Perdonaci!
La storia dell’uomo è fatta da un cammino che corrisponde all’età e all’evoluzione della nostra vita e in questo cammino si può trovare – se lo vuoi – il Signore Gesù che dà la sua vita per ciascuno di noi e, solo per amore. Egli si fa compagno di viaggio. Gesù appeso all’albero della Croce salva tutti, dalle conseguenze dei danni provocati da quell’altro albero antico, che ha facilitato l’ingresso nel cuore dell’uomo il male, cioè: orgoglio, superbia, invidia, gelosia, egoismo, durezza del cuore, tutto ciò che rende triste e piena di paura la nostra quotidianità. La storia dell’uomo è fatta anche di conversione. Forse è il caso di decidersi per abbracciare la Croce di Gesù. Forse è il caso di lasciarci guidare da colui che ha rivelato il volto di Dio, dicendoci che il nome di Dio è amore, che Dio è misericordia.
Nella Croce c’è anche il cammino di Dio, perchè possiamo dire che Dio ha una storia. Lui ha voluto assumere la nostra storia e camminare con noi, si è fatto uomo ed è arrivato a sacrificarsi sulla croce. Dio fa questo percorso solo per amore. Il cammino di Dio sta in questo abbassarsi, chinarsi sulle nostre povertà e sulle nostre ferite. Non c’è altra spiegazione: solo l’amore fa queste cose. Oggi guardiamo alla Croce come la storia dell’uomo e la storia di Dio. Questo mistero è assai grande e da soli non possiamo capirlo. Si può capirlo un pochino in ginocchio, nella preghiera, ma anche tramite le lacrime: sono le lacrime quelle che ci avvicinano a questo mistero. Senza far piangere il cuore, non possiamo capire questo mistero. Per entrare in questo mistero, abbiamo bisogno di una Madre, della mano di una mamma. Che Maria ci faccia sentire quanto grande e quanto umile è questo mistero; che Lei ci accompagni ora e sempre in questo cammino. Ognuno deve farlo: in ginocchio, con le lacrime e con la consapevolezza di essere ascoltati da Dio.
Però non voglio aggiungere altre parole, perchè deve oggi e domani rimanere una sola immagine impressa nel nostro cuore: è la Croce di Gesù. La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio sia estraneo al male che ci affligge e preferisce il silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la Croce: un segno che è silenzio, amore, misericordia, perdono. Ricordiamo questo: Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato, non da Lui, ma da me stesso, perchè Dio non condanna, Lui solo ama e salva. Dio non cambia il mondo, cambia il cuore dell’uomo.
Però le parole della Croce sono anche la risposta dei cristiani al male che continua ad agire in noi e intorno a noi. I cristiani devono rispondere al male con il bene, prendendo su di sé la Croce, come Gesù. Questa Croce per Gesù è il frutto di una ingiusta sentenza, però l’ha accettata. Non vuole dire a chi l’ha condannato: ecco avete vinto voi. No nel silenzio umile ed obbediente è li sospeso alla Croce; fino all’ultimo è il maestro che da lezioni di vita vera.
Noi oggi sulla Croce di Gesù vediamo fratelli e sorelle che sostano per un poco li con Lui. Sono i martiri dei nostri giorni: persone che in nome della verità e per difendere la vita, soffrono e sono crocifissi. Sono i malati, sono coloro che subiscono a causa della cattiveria dei fratelli. Sono coloro che hanno smarrito il senso della vita e soffrono. Sono coloro che non hanno più speranza. Sono i carcerati che hanno capito l’errore fatto. Sono coloro sono vittime del male, di chi li schiavizza con promesse e idee. Sono i bambini vittima di abusi, sono le donne vittime delle tratte clandestine di abusi e di ogni forma di sfruttamento. Sono coloro che soffrono a causa dei nostri egoismi.
Però sulla Croce Gesù non rimane per sempre. L’uomo della Croce risorge. L’uomo della Croce dice che le promesse di Dio si realizzano. L’uomo della Croce dice che l’alba è ormai prossima.
Continuiamo a vivere con fede questa nostra preghiera, questa celebrazione ed adorazione della Croce. Camminiamo insieme – come famiglia, come comunità pastorale Camminiamo sulla via della Croce, camminiamo portando nel cuore la parola della Croce che è amore. Camminiamo aspettando la Resurrezione di Gesù, che ci ama tanto.
Però ora fermiamoci e mettiamoci in ginocchio davanti al Signore, non tanto per chiedere, ma per dire il nostro grazie. Grazie Gesù che sei morto per me! Grazie Gesù perchè mi ami nonostante i miei tradimenti. Grazie Gesù perchè tu sei la mia speranza. Grazie perchè sei quella medicina che ci salva dal male presenti. Amen!

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