Domenica 03 maggio 2020
Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
Don Piercarlo
Qual’è la “ bontà “ del buon Pastore?
Il Vangelo proclamato mette ben in evidenza le qualità sia del buon pastore, sia del mercenario. Infatti: il buon pastore conosce le pecore, offre la vita, addirittura il buon pastore sa di avere anche altre pecore in altri recinti e deve prendersi cura.
Il mercenario invece, diversamente dal pastore, non si sente legato al gregge, non è parte del gregge e le pecore sono merce di scambio. Il mercenario nel momento del pericolo si allontana dal gregge, abbandona le pecore e cerca lavoro altrove, cioè va a contattare altri pastori per comprare le pecore. Il mercenario ha nel suo cuore un desiderio che è quello di adempiere il contratto per il quale gli da sostentamento. Il buon pastore che è Gesù offre liberamente la sua vita per il bene delle pecore, le protegge a costo del sacrificio di se. In parole semplici Gesù mette la sua vita nelle nostre mani, perchè vuole salvarci. Il buon pastore non ha secondi fini, lui da la sua vita a tutti indistintamente. La bontà del buon pastore è proprio questa: mette se stesso nelle nostre mani. Ecco perchè ogni uomo e ogni donna davanti a questa bontà, non può sottrarsi, anzi, dovrebbe fare proprie le tre parole che Papa Francesco nel suo messaggio per la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni ci consegna: GRATITUDINE, CORAGGIO e LODE
GRATITUDINE: la realizzazione di noi stessi e dei nostri progetti di vita non è il risultato matematico di ciò che decidiamo dentro un io isolato; al contrario, è prima di tutto la risposta a una chiamata che viene dall’Alto. È Lui che ci indica la riva verso cui andare … è Lui che mentre ci chiama, si fa anche nostro timoniere per accompagnarci, mostrarci la direzione, impedire che ci incagliamo negli scogli dell’indecisione e ci rende capaci perfino di camminare sulle acque agitate.
CORAGGIO: ciò che spesso ci impedisce di camminare, di crescere, di scegliere la strada che il Signore traccia per noi sono i fantasmi che si agitano nel nostro cuore. Quando siamo chiamati a lasciare le nostre sicurezza e abbracciare uno stato di vita – come il matrimonio, il sacerdozio, la vita consacrata -, la prima reazione è spesso rappresentata dal fantasma dell’incredulità: non è possibile che questa vocazione sia per me; si tratta davvero della strada giusta? Il Signore chiede questo proprio a me? Il Signore sa che una scelta fondamentale di vita richiede coraggio. Egli sa ciò che agita il nostro cuore e ci rassicura: non avere paura, io sono con te.
LODE: Questa è una parola che centra con la vocazione e vuole essere anche l’invito a coltivare l’atteggiamento interiore di Maria: grata per lo sguardo di Dio che si è posto su di Lei, consegnando nella fede le paure e i turbamenti, abbracciando con coraggio la chiamata. Ella ha fatto della sua vita un eterno canto di lode
La bontà del buon pastore raggiunge tutti gli uomini e le donne che abitano la terra. Il Papa ci raccomanda: “ carissimi, specialmente in questa giornata, ma anche nell’odierna azione pastorale delle nostre comunità, desidero che la chiesa percorra questo cammino al servizio delle vocazioni, aprendo brecce nel cuore di ogni fedele, perchè ciascuno possa scoprire con gratitudine la chiamata che Dio gli rivolge, trovare il coraggio di dire “ si “, vincere la fatica nella fede in Cristo e, infine, offrire la propria vita come cantico di lode per Dio, per i fratelli e per il mondo intero.”
La bontà del Signore è un dono; la bontà del Signore vuole essere per noi oggi un’occasione per ri plasmare, ri motivare, ri lanciare la nostra personale vocazione. La bontà del Signore è vita, la bontà del Signore è gioia. Amen!